Detersivi fai da te: le ricette

Abbiamo parlato delle basi, abbiamo elencato gli ingredienti, ora facciamo sul serio.

Innanzitutto, dovrete provvedere a recuperare dei contenitori. Inutile dirvi che dei vecchi contenitori, puliti e asciugati andranno benissimo, ma se proprio non ne avete in casa, potete ricorrere ai comuni spruzzini in vendita in qualsiasi supermercato o negozio di casalinghi.

Avete anche questi?Allora procediamo.

Prima di tutto le etichette.

Non trattandosi dei comuni detergenti il consiglio è quello di appuntare ingredienti e data di produzione su un’etichetta. Questa operazione vi risparmierà la noia di non riuscire a ricordare quale detersivo c’è nel tale contenitore, quando l’avete preparato, ecc.ecc.

La mia tecnica? Abbinare vecchi contenitori al rispettivo detersivo fatto in casa (ad esempio: abbinare il vecchio spruzzino del detersivo per la pulizia del piano cottura al nuovo detersivo a base di aceto e così via).

LE RICETTE

Ricette a base d’aceto– Utilizzo: pulizia del piano di cottura, forno, vetri, pulizia in profondità dei filtri delle cappe, elementi incrostati dei fuochi.

  • Diluite a scelta il 20%, 30% o 40% di aceto in restante acqua.

    Per 500ml:
    20% = 100ml di aceto in 400ml di acqua;
    30% = 150ml di aceto in 350ml di acqua;
    40% = 200ml di aceto in 300ml di acqua.

    Se l’acqua di rubinetto è troppo calcarea puoi usare l’acqua distillata. Eventualmente usate l’aceto di mele che ha un odore più gradevole.

    Attenzione: non utilizzare su marmo e pietre, legno, cotto e tutte le superfici sulle quali è sconsigliato l’uso di sostanze acide.

  • Aceto e sale grosso: in una bacinella sciogliete aceto e sale e passatela sulle pentole di rame, in brevissimo tempo torneranno a brillare!
  • In lavastoviglie come brillantante: riempire la vaschetta del brillantante con aceto puro.

Ricette a base di Acido citrico anidro puro- Utilizzo come anticalcare, ammorbidente, disincrostante e brillantante.

  • In soluzione al 15-20%: sciogliete 150 – 200 g di acido citrico anidro puro in 1 litro d’acqua. Se l’acido citrico è monoidrato le quantità diventano 165-220 g in 1 litro. Su tutte le superfici lavabili: applicare   una soluzione al 15% per eliminare le incrostazioni calcaree. Lasciare agire qualche minuto e risciacquare. Non utilizzare su marmo e pietre, legno, cotto e tutte le superfici sulle quali è sconsigliato l’uso di sostanze acide.  Con uno spruzzino da 500 ml, sciogliete 75 g di acido citrico e aggiungete qualche goccia di olio essenziale di limone.
  • In lavatrice come disincrostante: ogni mese versare 1 litro di una soluzione al 15% direttamente nel cestello e avviare un programma ad alta temperatura.
  • In lavatrice come ammorbidente: versare 100 ml di una soluzione al 15 o 20% nella vaschetta dell’ammorbidente. Se non potete fare a meno del profumo degi comuni ammorbidenti aggiungete l’essenza che più preferite, io, ad esempio, uso la lavanda.
  • Pulizia degli scarichi: sia in caso di scarichi ingorgati, che per il loro normale mantenimento, l’acido citrico può rappresentare un valido aiuto. Versate nello scarico 100 gr di bicarbonato di sodio e preparatevi a versare subito dopo una soluzione ottenuta disciogliendo in 200 ml d’acqua 30 gr di acido citrico.

E per oggi mi fermerei qui, che di cose da pulire ne avete abbastanza!

(Fonti: Detersivi Bioallegri, Green.Me.)

 

Detersivi fai da te.Le basi.

Torniamo alla nostra rubrica e andiamo con ordine.

Qualche premessa:

1. L’acqua lava.

Ebbene, sì, incredibile a dirsi l’acqua è il miglior solvente che la natura vi offra. Certo bisogna aggiungere che l’acqua non lava via proprio tutto (ed è per questo che ci si affida a sostanze come i detergenti), ma fissate questa frase nella mente e usate gli occhi e un po’ di buon senso. Non sempre è necessario ricorrere ai detersivi.

2. L’acqua lava e questo vale per tutti.

Se abbiamo la fortuna di averla semplicemente ruotando una manopola, non significa che dobbiamo buttarla. Quindi mi aggiungo al coro e vi do il solito pedante consiglio: lavaggi a pieno carico, a basse temperature e blablabla, so che siete ampiamente informati.

Detto questo, torniamo a noi.

Per poter giocare ai piccoli chimici è giusto conoscere quelli che saranno gli ingredienti dei nostri detersivi, sia per motivi di sicurezza che di validità del nostro prodotto.

ACIDO ACETICO E ACETO (acido)

L’aceto è un miscuglio di sostanze tra le quali l’acido acetico che gli conferisce il caratteristico odore.
Gli aceti da tavola – che si trovano comunemente nei supermercati – presentano una concentrazione di acido acetico variabile tra il 5% e l’8%.
L’acido acetico, per le sue proprietà chimiche, può sciogliere molecole molto diverse fra loro, per questo l’aceto si rivela un ottimo detergente.

Precauzioni: non bisogna usare l’aceto sul marmo, sul travertino e sulle altre pietre a componente calcarea, sui parquet oliati, e non bisogna mescolarlo con sostanze alcaline: bicarbonato, soda, detersivi per la lavatrice e la lavastoviglie e naturalmente, per chi la usa, candeggina o detergenti alla candeggina.

Mescolato al sale da cucina fa brillare come nuove le pentole in rame.
Attenzione: è sconsigliabile, per gli usi domestici, usare l’acido acetico puro, specialmente se in concentrazione superiore al 25%, perché può provocare danni alla pelle, agli occhi, alle mucose e ai metalli.

ACIDO CITRICO (acido)

L’acido citrico è un composto presente naturalmente negli agrumi che viene venduto sotto forma di polvere o granuli, è un acido più debole dell’acetico quindi, perché sia efficace, bisogna usarlo a una concentrazione maggiore, tra il 15 e il 20%.  È inodore ed è usato nell’industria alimentare e farmaceutica come acidulante e conservante.
Da solo sostituisce 4 prodotti per la casa:

  • il disincrostante
  • l’anticalcare
  • il brillantante
  • l’ammorbidente.

Si può acquistare in farmacia, erboristeria e nei negozi di prodotti naturali. Comprandolo in polvere e diluendolo si evita di buttare continuamente bottiglie esaurite.
Si presenta sotto forma di piccoli cristalli trasparenti e si può trovare comunemente nella forma anidra o monoidrata; la prima è pura, nella seconda la molecola dell’acido è legata a una molecola d’acqua.
Dovendo comunque essere diluito in acqua, la differenza è minima (-10%). Per preparare una soluzione al
15-20% sciogliere 150-200 gr. di acido citrico anidro in 1 litro d’acqua; in caso di monoidrato le quantità diventano 165-220 gr. sempre in 1 litro di acqua. Sarebbe meglio usare acqua distillata, perché il calcare sciolto nell’acqua di rubinetto “impegna” una parte di acido citrico, formando citrato e diminuendone (di poco) la concentrazione.
La scelta tra una soluzione al 15% o al 20% è individuale e dipende essenzialmente dalla durezza dell’acqua della propria zona: maggiore è la durezza – e quindi il calcare presente nei rubinetti e negli elettrodomestici – più alta sarà la concentrazione da usare.

Non deve essere utilizzato puro sui tessuti e non deve essere impiegato per la pulizia di superfici quali legno, marmo e pietra, oltre che su tutti quei materiali per i quali è sconsigliato l’impiego di sostanze acide.

BICARBONATO (base)

Da non confondere con il carbonato di sodio o con la più pericolosa soda caustica, questa polvere fine e bianca neutralizza gli acidi e dunque gli odori, è leggermente abrasivo, pulente ed addolcisce l’aria. L’ alcalinità è indicata da un pH tra 7 a 14.
Una soluzione ottenuta da 50 g di bicarbonato sciolti in 1 litro di acqua ha un pH compreso tra 8,1 e 8,6 (a temperatura ambiente).
Ciò significa che rende debolmente alcalino l’ambiente; quindi impedisce la sopravvivenza di quei batteri che vivono in ambiente neutro o debolmente acido.
Per avere un potere igienizzante superiore, bisogna usare una soluzione concentrata, ricordando che la solubilità massima è 96 g in 1 litro.

Può essere sostituito, per quanto riguarda le sue poprietà abasive, con polvere di pietra pomice, argilla o creta.

CARATTERISTICHE:

  • Solubile in acqua
  • Delicatamente abrasivo
  • Impedisce la formazione dei funghi
  • Ha la grande proprietà di assorbire gli odori

COME SI USA:

  • in soluzione acquosa negli spruzzini detergenti fai da te ( attenzione alle miscele di prodotti che si annullano, vedi aceto e acido citrico + bicarbonato )
  • coadiuva nella sgrassatura delle stoviglie e facilita l’azione dei tensioattivi presenti nel detersivo piatti
  • In pasta acquosa per pulire superfici : frigo, microonde, taglieri cucina, lavabi, ecc.
  • Lasciato in scatola aperta negli spazi dove vogliamo assorbire gli odori o cosparso puro su lettiere per gatti ecc.

IN SINTESI : il bicarbonato ha un potere igienizzante , variabile a seconda della concentrazione con cui viene diluito in acqua e a seconda della temperatura dell’acqua.
Una soluzione di 50 gr di bicarbonato sciolto in un litro di acqua ha una modesta azione igienizzante.

Una soluzione più concentrata, fino 96 g per litro, aumenta il potere igienizzante.
Non va usato con acqua troppo calda, perchè si scompone a temperature superiori a 60°C.

PERCARBONATO (base)

Si presenta in commercio come una polverina bianca e generalmente non è venduto puro, ma addizionato ad altre sostanze inerti perché è instabile e rischierebbe di decomporsi prima di essere sciolto in acqua per l’uso.Purtroppo non è di facile reperibilità, almeno per il momento, anche se sta pian piano sostituendo il perborato nella formulazione dei detersivi commerciali. Si può comprare in internet, nei negozi biologici, oppure bisogna cercare se è contenuto in additivi che riportano la dicitura “all’ossigeno attivo” (qualche volta è scritto col suo nome inglese sodium carbonate peroxide).

  • Senza enzimi, profumi, sbiancanti ottici ( senza inquinanti )
  • Azione igienizzante per bucato, stoviglie ed accessori di uso comune
  • Migliora il lavaggio in presenza di acque dure grazie alla presenza di silice lamellare
  • Rispetta i tessuti
  • Igienizza, sbianca e smacchia già a 30°C

A temperature comprese fra i 40 e i 60° si scompone in carbonato di sodio e ossigeno. L’ossigeno attivo, che si forma per il solo effetto della temperatura e senza bisogno di altri attivatori chimici, scompone ed elimina le macchie, oltre ad avere un’azione igienizzante. E’ possibile utilizzarlo sia in lavastoviglie che in lavatrice, nel bucato a mano o nel pretrattamento delle macchie.
Tuttavia, visto che in acqua calda si scompone in ossigeno e soda, è consigliabile soprattutto per le fibre resistenti, i colori solidi e in dosi non eccessive. Queste ultime dipendono anche dalla purezza del prodotto: se il percarbonato è presente in alta percentuale, le dosi possono essere minori, diversamente si possono aumentare se è addizionato a molta sostanza inerte.

OLI ESSENZIALI

Gli olii essenziali sono sostanze oleose profumate che si estraggono da parti di piante: fiori, frutti, buccia, radici e foglie.
Sono sostanze fortemente concentrate che non devono mai essere usate pure, a parte rarissime eccezioni, per non andare incontro a irritazioni.
Hanno proprietà terapeutiche, che non verranno prese in esame in questo studio. Sappiate solo che queste essenze vanno utilizzate con cura e attenzione, in piccole dosi.

Particolare attenzione va usata qualora vi siano donne in gravidanza, molto sensibili agli effetti degli olii essenziali, e bambini, che hanno un olfatto molto ricettivo e ne avvertono e assimilano anche le minime tracce.
In entrambi i casi gli oli essenziali non andrebbero usati e, se proprio necessario, vanno diluiti molto.
Gli oli essenziali di camomilla, canfora, menta e agrumi sono antagonisti dei rimedi omeopatici, perciò non usateli contemporaneamente. Oppure siate accorti nell’usarli a distanza di un’ora prima e un’ora dopo l’assunzione del rimedio. La conservabilità degli oli essenziali nelle diluizioni è di due-tre mesi, vanno quindi preparati in quantità moderata in modo da consumarli entro tale periodo.
Gli oli essenziali non si sciolgono in acqua; si sciolgono invece negli oli grassi, nell’alcool e nel sapone liquido. È sconsigliato mescolarli con aceto e limone perché l’acidità potrebbe rendere inattivi alcuni tipi.

In particolare:

  • per disinfettare l’ambiente: cannella, eucaliptus, garofano, ginepro, lavanda, limone, origano, salvia, timo, tea tree
  • contro insetti: basilico, lavanda, limone, maggiorana, melissa
  • contro le muffe: lavanda e geranio

Gli oli essenziali vanno comprati oculatamente, per avere un minimo di garanzia che siano prodotti di qualità. Se non conoscete marche valide, rivolgetevi alle erboristerie e nei negozi biologici chiedendo oli essenziali naturali.
I prezzi variano a seconda del tipo di olio, in quanto cambia il metodo di estrazione, la quantità di olio che si riesce a ricavare da un frutto o da una radice e anche il prezzo all’ origine del prodotto da cui si estrae l’ olio.

Basi e acidi non vanno miscelati.

Molte sostanze non sono miscelabili perchè si annullano a vicenda o addirittura reagiscono violentemente. Se non sapete come regolarvi, considerate di usare O una O l’altra cosa.

Sostanza Non si può mescolare con SI può mescolare con
Bicarbonato Aceto – Acido citrico Detersivo lavatrice – lavastoviglie
Percarbonato Aceto – Acido citrico Detersivo lavatrice – lavastoviglie
Detersivo piatti fai-da-te Bicarbonato – Percarbonato – Soda Detersivo piatti commerciale
Detersivo lavatrice Aceto – Acido citrico Bicarbonato- percarbonato
Detersivo lavastoviglie Aceto – Acido citrico Bicarbonato- percarbonato
Alcuni olii essenziali Aceto – Acido citrico
Ammoniaca Aceto – Acidi
Candeggina Aceto – Acidi
Fonti: greenme.it ; detersivi bioallegri.

Ma alla fine chi pulisce?

Ci sono giorni in cui l’idea di cucinare decisamente non attira, non tanto per l’atto in sè, ma per tutto quello che viene poi…che poi agli chef, quelli veri, queste cose non succedono MAI!

Nel mio caso poi, l’idea di rassettare velocemente o con qualche piedino che finisce proprio lì, dove lo sporco è più nero, mi innervosisce non poco (l’ho detto io che ognuno ha le sue manie…), tanto più che coi detersivi ho sempre avuto un rapporto molto complesso.

Sì, perchè da brava brutta copia di mia madre, amo la pulizia (l’ordine si sa, quello è soggettivo) e da brava ambientalista quale sono (o credo di essere), odio i detersivi e il loro impatto sull’ambiente.

Ma alla fine bisogna comunque pulire.

Quindi con oggi inauguro la rubrica “I detersivi buoni”.

Per chi vuole sapere tutto e subito qui potete trovare le ricette con cui produrre i vostri detersivi fai da te, per chi invece ha un po’ più di pazienza e vuole conoscere, un passo alla volta, il modo per pulire casa e non devastare tutto quello che sta fuori, allora questa è la rubrica giusta.

Stay tuned!

(Fonti:Detersivi Bio Allegri)