Torniamo alla nostra rubrica e andiamo con ordine.
Qualche premessa:
1. L’acqua lava.
Ebbene, sì, incredibile a dirsi l’acqua è il miglior solvente che la natura vi offra. Certo bisogna aggiungere che l’acqua non lava via proprio tutto (ed è per questo che ci si affida a sostanze come i detergenti), ma fissate questa frase nella mente e usate gli occhi e un po’ di buon senso. Non sempre è necessario ricorrere ai detersivi.
2. L’acqua lava e questo vale per tutti.
Se abbiamo la fortuna di averla semplicemente ruotando una manopola, non significa che dobbiamo buttarla. Quindi mi aggiungo al coro e vi do il solito pedante consiglio: lavaggi a pieno carico, a basse temperature e blablabla, so che siete ampiamente informati.
Detto questo, torniamo a noi.
Per poter giocare ai piccoli chimici è giusto conoscere quelli che saranno gli ingredienti dei nostri detersivi, sia per motivi di sicurezza che di validità del nostro prodotto.
ACIDO ACETICO E ACETO (acido)
L’aceto è un miscuglio di sostanze tra le quali l’acido acetico che gli conferisce il caratteristico odore.
Gli aceti da tavola – che si trovano comunemente nei supermercati – presentano una concentrazione di acido acetico variabile tra il 5% e l’8%.
L’acido acetico, per le sue proprietà chimiche, può sciogliere molecole molto diverse fra loro, per questo l’aceto si rivela un ottimo detergente.
Precauzioni: non bisogna usare l’aceto sul marmo, sul travertino e sulle altre pietre a componente calcarea, sui parquet oliati, e non bisogna mescolarlo con sostanze alcaline: bicarbonato, soda, detersivi per la lavatrice e la lavastoviglie e naturalmente, per chi la usa, candeggina o detergenti alla candeggina.
Mescolato al sale da cucina fa brillare come nuove le pentole in rame.
Attenzione: è sconsigliabile, per gli usi domestici, usare l’acido acetico puro, specialmente se in concentrazione superiore al 25%, perché può provocare danni alla pelle, agli occhi, alle mucose e ai metalli.
ACIDO CITRICO (acido)
L’acido citrico è un composto presente naturalmente negli agrumi che viene venduto sotto forma di polvere o granuli, è un acido più debole dell’acetico quindi, perché sia efficace, bisogna usarlo a una concentrazione maggiore, tra il 15 e il 20%. È inodore ed è usato nell’industria alimentare e farmaceutica come acidulante e conservante.
Da solo sostituisce 4 prodotti per la casa:
- il disincrostante
- l’anticalcare
- il brillantante
- l’ammorbidente.
Si può acquistare in farmacia, erboristeria e nei negozi di prodotti naturali. Comprandolo in polvere e diluendolo si evita di buttare continuamente bottiglie esaurite.
Si presenta sotto forma di piccoli cristalli trasparenti e si può trovare comunemente nella forma anidra o monoidrata; la prima è pura, nella seconda la molecola dell’acido è legata a una molecola d’acqua.
Dovendo comunque essere diluito in acqua, la differenza è minima (-10%). Per preparare una soluzione al
15-20% sciogliere 150-200 gr. di acido citrico anidro in 1 litro d’acqua; in caso di monoidrato le quantità diventano 165-220 gr. sempre in 1 litro di acqua. Sarebbe meglio usare acqua distillata, perché il calcare sciolto nell’acqua di rubinetto “impegna” una parte di acido citrico, formando citrato e diminuendone (di poco) la concentrazione.
La scelta tra una soluzione al 15% o al 20% è individuale e dipende essenzialmente dalla durezza dell’acqua della propria zona: maggiore è la durezza – e quindi il calcare presente nei rubinetti e negli elettrodomestici – più alta sarà la concentrazione da usare.
Non deve essere utilizzato puro sui tessuti e non deve essere impiegato per la pulizia di superfici quali legno, marmo e pietra, oltre che su tutti quei materiali per i quali è sconsigliato l’impiego di sostanze acide.
BICARBONATO (base)
Da non confondere con il carbonato di sodio o con la più pericolosa soda caustica, questa polvere fine e bianca neutralizza gli acidi e dunque gli odori, è leggermente abrasivo, pulente ed addolcisce l’aria. L’ alcalinità è indicata da un pH tra 7 a 14.
Una soluzione ottenuta da 50 g di bicarbonato sciolti in 1 litro di acqua ha un pH compreso tra 8,1 e 8,6 (a temperatura ambiente).
Ciò significa che rende debolmente alcalino l’ambiente; quindi impedisce la sopravvivenza di quei batteri che vivono in ambiente neutro o debolmente acido.
Per avere un potere igienizzante superiore, bisogna usare una soluzione concentrata, ricordando che la solubilità massima è 96 g in 1 litro.
Può essere sostituito, per quanto riguarda le sue poprietà abasive, con polvere di pietra pomice, argilla o creta.
CARATTERISTICHE:
- Solubile in acqua
- Delicatamente abrasivo
- Impedisce la formazione dei funghi
- Ha la grande proprietà di assorbire gli odori
COME SI USA:
- in soluzione acquosa negli spruzzini detergenti fai da te ( attenzione alle miscele di prodotti che si annullano, vedi aceto e acido citrico + bicarbonato )
- coadiuva nella sgrassatura delle stoviglie e facilita l’azione dei tensioattivi presenti nel detersivo piatti
- In pasta acquosa per pulire superfici : frigo, microonde, taglieri cucina, lavabi, ecc.
- Lasciato in scatola aperta negli spazi dove vogliamo assorbire gli odori o cosparso puro su lettiere per gatti ecc.
IN SINTESI : il bicarbonato ha un potere igienizzante , variabile a seconda della concentrazione con cui viene diluito in acqua e a seconda della temperatura dell’acqua.
Una soluzione di 50 gr di bicarbonato sciolto in un litro di acqua ha una modesta azione igienizzante.
Una soluzione più concentrata, fino 96 g per litro, aumenta il potere igienizzante.
Non va usato con acqua troppo calda, perchè si scompone a temperature superiori a 60°C.
PERCARBONATO (base)
Si presenta in commercio come una polverina bianca e generalmente non è venduto puro, ma addizionato ad altre sostanze inerti perché è instabile e rischierebbe di decomporsi prima di essere sciolto in acqua per l’uso.Purtroppo non è di facile reperibilità, almeno per il momento, anche se sta pian piano sostituendo il perborato nella formulazione dei detersivi commerciali. Si può comprare in internet, nei negozi biologici, oppure bisogna cercare se è contenuto in additivi che riportano la dicitura “all’ossigeno attivo” (qualche volta è scritto col suo nome inglese sodium carbonate peroxide).
- Senza enzimi, profumi, sbiancanti ottici ( senza inquinanti )
- Azione igienizzante per bucato, stoviglie ed accessori di uso comune
- Migliora il lavaggio in presenza di acque dure grazie alla presenza di silice lamellare
- Rispetta i tessuti
- Igienizza, sbianca e smacchia già a 30°C
A temperature comprese fra i 40 e i 60° si scompone in carbonato di sodio e ossigeno. L’ossigeno attivo, che si forma per il solo effetto della temperatura e senza bisogno di altri attivatori chimici, scompone ed elimina le macchie, oltre ad avere un’azione igienizzante. E’ possibile utilizzarlo sia in lavastoviglie che in lavatrice, nel bucato a mano o nel pretrattamento delle macchie.
Tuttavia, visto che in acqua calda si scompone in ossigeno e soda, è consigliabile soprattutto per le fibre resistenti, i colori solidi e in dosi non eccessive. Queste ultime dipendono anche dalla purezza del prodotto: se il percarbonato è presente in alta percentuale, le dosi possono essere minori, diversamente si possono aumentare se è addizionato a molta sostanza inerte.
OLI ESSENZIALI
Gli olii essenziali sono sostanze oleose profumate che si estraggono da parti di piante: fiori, frutti, buccia, radici e foglie.
Sono sostanze fortemente concentrate che non devono mai essere usate pure, a parte rarissime eccezioni, per non andare incontro a irritazioni.
Hanno proprietà terapeutiche, che non verranno prese in esame in questo studio. Sappiate solo che queste essenze vanno utilizzate con cura e attenzione, in piccole dosi.
Particolare attenzione va usata qualora vi siano donne in gravidanza, molto sensibili agli effetti degli olii essenziali, e bambini, che hanno un olfatto molto ricettivo e ne avvertono e assimilano anche le minime tracce.
In entrambi i casi gli oli essenziali non andrebbero usati e, se proprio necessario, vanno diluiti molto.
Gli oli essenziali di camomilla, canfora, menta e agrumi sono antagonisti dei rimedi omeopatici, perciò non usateli contemporaneamente. Oppure siate accorti nell’usarli a distanza di un’ora prima e un’ora dopo l’assunzione del rimedio. La conservabilità degli oli essenziali nelle diluizioni è di due-tre mesi, vanno quindi preparati in quantità moderata in modo da consumarli entro tale periodo.
Gli oli essenziali non si sciolgono in acqua; si sciolgono invece negli oli grassi, nell’alcool e nel sapone liquido. È sconsigliato mescolarli con aceto e limone perché l’acidità potrebbe rendere inattivi alcuni tipi.
In particolare:
- per disinfettare l’ambiente: cannella, eucaliptus, garofano, ginepro, lavanda, limone, origano, salvia, timo, tea tree
- contro insetti: basilico, lavanda, limone, maggiorana, melissa
- contro le muffe: lavanda e geranio
Gli oli essenziali vanno comprati oculatamente, per avere un minimo di garanzia che siano prodotti di qualità. Se non conoscete marche valide, rivolgetevi alle erboristerie e nei negozi biologici chiedendo oli essenziali naturali.
I prezzi variano a seconda del tipo di olio, in quanto cambia il metodo di estrazione, la quantità di olio che si riesce a ricavare da un frutto o da una radice e anche il prezzo all’ origine del prodotto da cui si estrae l’ olio.
Basi e acidi non vanno miscelati.
Molte sostanze non sono miscelabili perchè si annullano a vicenda o addirittura reagiscono violentemente. Se non sapete come regolarvi, considerate di usare O una O l’altra cosa.
Sostanza |
Non si può mescolare con |
SI può mescolare con |
Bicarbonato |
Aceto – Acido citrico |
Detersivo lavatrice – lavastoviglie |
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Percarbonato |
Aceto – Acido citrico |
Detersivo lavatrice – lavastoviglie |
Detersivo piatti fai-da-te |
Bicarbonato – Percarbonato – Soda |
Detersivo piatti commerciale |
Detersivo lavatrice |
Aceto – Acido citrico |
Bicarbonato- percarbonato |
Detersivo lavastoviglie |
Aceto – Acido citrico |
Bicarbonato- percarbonato |
Alcuni olii essenziali |
Aceto – Acido citrico |
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Ammoniaca |
Aceto – Acidi |
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Candeggina |
Aceto – Acidi |
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